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Declino del dollaro e nuovi equilibri globali: una sfida per l'Italia

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    Esplora geologiavventurosa
  • 2 set
  • Tempo di lettura: 7 min

Autore: Nicola Rosso Borghero - SOBORNOST - ‎9 ‎luglio ‎2025

Il dollaro americano sta vivendo un momento difficile. Negli ultimi sei mesi è calato del 10,8%, il ribasso più grande dal 1973¹. Non è solo per gli economisti un segno di debolezza attuale degli Stati Uniti², ma anche un possibile addio a un'epoca in cui il dollaro dominava la finanza mondiale, iniziata con la crisi³ del '71. In questo scenario, alcuni Paesi come Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ed altre 10 nazioni ufficiali, raggruppati nei BRICS, stanno prendendo le redini del mercato mondiale⁴. Queste nazioni stanno creando sistemi economici misti alternativi che sfidano la supremazia del dollaro. Le cose si complicano, e per gli Stati Uniti, in questa situazione geopolitica mondiale, infatti gli USA con un debito pubblico che ha raggiunto la cifra enorme di 36 trilioni di dollari⁵ sono agli estremi. Questo rende sempre più difficile per il paese risolvere i suoi problemi economici in maniera immediata. Le scelte fatte negli ultimi anni dai vari presidenti e gruppi di potere americani, come le richieste di tagliare i tassi d'interesse e le tensioni commerciali, hanno peggiorato la situazione anziché migliorarla. Infatti sembrerebbe che la gestione del potere militare e finanziario cerchi soluzioni veloci, come stampare più soldi, per una crisi che invece richiederebbe un cambiamento profondo ed istituzionalizzato. Con il dollaro in calo, i BRICS stanno accelerando la "de-dollarizzazione"⁶; sempre più valute legate all'oro e alle materie prime stanno guadagnando terreno. Molte nazioni del Sud del mondo stanno già evitando di commerciare in dollari, un chiaro segnale di cambiamento. L'economista Oscar Rojas⁷ (World Bank and the Inter-American Institute for Cooperation on Agriculture (IICA)) osserva che le grandi potenze faticano, in questo momento, a mantenere il loro controllo del mercato su base liberale, e la caduta del dollaro ne è una prova lampante. In questo scenario di trasformazione, anche l'Agenda 2030⁸, un piano per un futuro migliore, sta incontrando seri ostacoli: solo due dei suoi obiettivi sono stati raggiunti. Le promesse di un'economia verde e sostenibile si scontrano fattivamente con una realtà dove integrare pratiche “ecologiche” è difficile e non esisterebbero tecnologie adatte. L'idea di un "nuovo ordine mondiale"⁹, spesso celebrata, ha mostrato i suoi limiti, e molti movimenti di pensiero europei la vedono in contrasto con i diritti umani e internazionali. Questo tipo di politica, infatti, è paradossalmente legato al calo del dollaro; per motivi ideologici e sociali secondo gli esperti, il suo crollo nella guerra ideologica fra occidente e BRICS potrebbe avere forti ripercussioni anche in Europa¹⁰ (gli economisti ed analisti politici ne sono consapevoli), la cui economia è molto legata a quella americana. Si teme una possibile crisi generale che potrebbe avere effetti devastanti e, nel peggiore dei casi, il crollo definitivo dell'Europa come entità nazione. Ma se il globalismo di Genova ha fattivamente perso la guerra commerciale ed ideologica, l'Italia, dal canto suo, in particolare, potrebbe dover ripensare la sua organizzazione e le leggi degli ultimi trent'anni¹¹. Si prospetta la necessità, secondo alcuni esperti, di un rinnovamento della pubblica amministrazione, prendendo spunto dai modelli più misti e partecipativi dei BRICS, che valorizzano la cultura e le tradizioni ed il mercato misto. Questo nuovo approccio dovrebbe, anche rivedere le leggi sulla proprietà privata, fornendo ai cittadini, al tessuto imprenditoriale artigianale ed industriale, nonché all'agricoltura, la libertà di usare le proprie forze economiche e le terre senza troppi ostacoli burocratici o regole, secondo esperti e movimenti di opinione. Un simile cambiamento non solo stimolerebbe in generale l'imprenditoria, ma porterebbe anche a un aumento del PIL locale e ad un uso più efficiente delle risorse locali. È fondamentale che le politiche pubbliche aiutino le singole persone dopo questi 30 anni di crisi economica e sociale, a cogliere le opportunità di crescita personale, senza esagerare con norme troppo severe e complicate¹². Per costruire un futuro migliore ci vuole uno sforzo comune e una visione condivisa, urlano molti movimenti ideologici europei, per superare le divisioni e unire diverse realtà e culture. Questo significa abbandonare l'idea di una cultura e di un pensiero unico, un pensiero che evidenzia troppe discrasie; per molti politici, il vecchio continente ha travalicato il concetto di equilibrio ideologico con troppo capitalismo libertario. Altri intellettuali e politici espongono che le cause di questa deriva della filosofia di pensiero sono differenti e risiedono in problematiche strutturali italiane preesistenti fin dalla prima guerra mondiale ad oggi. In definitiva, se queste sono le tendenze di opinione nazionali ed internazionali, dobbiamo allontanarci dall'idea “sbagliata” di omogeneità culturale, spesso mal compresa ed abusata, come si è visto anche in Italia, ed anche nell'arcipelago sardo. Il vero passo avanti è il riconoscimento della diversità culturale, dai grandi popoli ai piccoli micropopoli, delle minoranze etniche e delle enclavi linguistiche, e come previsto dalla Costituzione, lasciare loro l'autodeterminazione (valore universale riconosciuto dal diritto internazionale e dall'Europa) del proprio futuro e della gestione del proprio territorio, così da evitare divergenze ideologiche nate negli ultimi 30 anni da una visione forse mal compresa dell'europeismo pan-europeo (America ed Europa) destinato a destrutturare il territorio nazionale italico con lo strumento del federalismo necessario alla costruzione della grande Europa. A volte, infatti, l'autodeterminazione dei popoli è stata ridotta a semplici "sagre di paese", che, invece di rappresentare le identità locali, hanno per molti versi tarpato lo sviluppo sociale e territoriale dei popoli e dei micropopoli. Affrontare le sfide attuali e future richiede un approccio che integri la crescita economica con l'equità sociale, in un contesto globale in continua evoluzione. Gli esperti sottolineano l'importanza di trovare un equilibrio tra lo sviluppo economico e la salvaguardia del territorio, nonché la tutela dei diritti umani. Un progresso sostenibile e inclusivo è visto come un obiettivo fondamentale, in cui ogni persona (essere umano) è riconosciuto come parte integrante della società. Questo approccio promuove la valorizzazione della diversità e il rispetto delle libertà individuali (inclusione), in conformità con i principi stabiliti dalla Costituzione Italiana originaria e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Le tendenze attuali nel dibattito pubblico internazionale e nazionale evidenziano proprio la necessità di garantire un futuro che accolga e rispetti ogni singola persona, senza imposizioni ideologiche o religiose. Rimane una domanda finale: il Vaticano, sotto l'aspetto politico oltre che quello religioso, dove si posizionerà oggi ed in un futuro prossimo in questi equilibri geopolitici globali in evoluzione?


Bibliografia


1 Avvenire, Alessandro Bonini, mercoled, 2 luglio 2025, La caduta. Il dollaro sempre più debole: chi ci guadagna e chi ci perde - https://www.avvenire.it/economia/pagine/pro-e-contro-del-dollaro-debole


1- Investing, Peter Nurse, 19.05.2025, Il dollaro crolla dopo il declassamento di Moody's; euro e sterlina in rialzo - https://it.investing.com/news/forex-news/il-dollaro-crolla-dopo-il-declassamento-di-moodys-euro-e-sterlina-in-rialzo-2830278


2 Geopolitica, Marcello Minenna, 23/06/2025, La strategia geoeconomica statunitense nell'era Trump 2.0, https://www.geopolitica.info/trump-geoeconomia/


2 United World International, Orçun Göktürk, 31 Gen. 2025, The geopolitical strategy of the US, https://unitedworldint.com/36281-the-geopolitical-strategy-of-the-us/


2 Geopolitica, Secci Stefano, 15 Aprile 2025, Disimpegno graduale o strappo netto: la politica estera di Washington al bivio in Europa, https://www.geopolitica.info/usa-eu-russia/


3 Milano Finanza, Marco Cecchini, 15 Ago. 2024, Il Nixon shock e come la fine della convertibilità del dollaro in oro ha rivoluzionato l'economia globale, https://www.milanofinanza.it/news/il-nixon-shock-e-come-la-fine-della-convertibilita-del-dollaro-in-oro-ha-rivoluzionato-l-economia-202408150951166557


3 Linkiesta, Mario Lettieri, Paolo Raimondi, 15 Ago. 2021, I problemi della deregulation: Sono passati 50 anni dalla fine del gold standard, ma non c定 nulla da festeggiare, https://www.linkiesta.it/2021/08/deregulation-nixon-soldi-dollari-oro-economia/


4 HUFFPOST, Accademia dei Lincei, Alberto Quadrio Curzio, 31 Agosto 2023, Un pezzo di mondo (BRICS) si rafforza e progetta, altri (ONU, Ue) non stanno al passo, https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/08/31/news/dopo_lultimo_vertice_brics_il_sud_globale_non_e_piu_unipotesi_nominalistica_ma_una_realta-13246811/




4 - VATICAN NEWS, Emanuela Campanile, 25 Agosto 2023, I BRICS diventano 11, ipotesi di un ulteriore allargamento, https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2023-08/brics-sudafrica-russia-cina-lula-iran-arabia-saudita.html


5 - ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO, Maurizzio Sacchi, 5 Maggio 2025, Il gigantesco debito pubblico degli USA, chi sono i creditori ?, https://www.atlanteguerre.it/il-gigantesco-debito-pubblico-degli-usa-chi-sono-i-creditori/


5 - ANTIMAFIA duemila, 16 Novembre 2024, AMDuemila, Crescita vertiginosa di 2 trilioni in meno di un anno, allarme di esperti e istituzioni internazionali, https://www.antimafiaduemila.com/home/terzo-millennio/232-crisi/102744-il-debito-pubblico-degli-stati-uniti-supera-i-36-trilioni-di-dollari.html


5 - IL SOLE 24 ORE, Giacomo Romeo, 3 Dicembre 2024, Elon Musk e quel piccolo problema da 36 trilioni di dollari, https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2024/12/03/elon-musk-debito-usa-trilioni-dollari/


5 - ExportUSA, Lucio Miranda, 19 Maggio 2025, La contabilit�nazionale americana, https://www.exportusa.us/deficit-debito-spesa-pubblica-stati-uniti.php


6 - ISPI, Chiara Gesmundo, 5 Aprile 2024, Dedollarizzazione: un mondo multi-valuta?, https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/dedollarizzazione-un-mondo-multi-valuta-168415


6 - Editoriale GOLDMARKET, GM, 22 Giugno 2025, Prospettive dell'oro in un contesto di dedollarizzazione globale, https://www.goldmarket.fr/it/perspectives-de-lor-dans-un-contexte-de-dedollarisation-mondiale-4/


6 IARI, Letizia Anolfo, 25 Dicembre 2024, La DE-DOLLARIZZAZIONE NELL'ERA DELLA MULTIPOLARITA': RISCHI E OPPORTUNITA' PER L'ECONOMIA GLOBALE, https://iari.site/2024/12/25/la-de-dollarizzazione-nellera-della-multipolarita-rischi-e-opportunita-per-leconomia-globale/


7 huelladelsur, Iramis Rosique, 29 Giugno 2025, El capitalismo actual y la economia politica: Entrevista al profesor y economista mexicano Oscar Rojas, https://huelladelsur.ar/2025/06/29/el-capitalismo-actual-y-la-economia-politica-entrevista-al-profesor-y-economista-mexicano-oscar-rojas/


8 IISD, International Institute for Sustainable Develompment Earth Negotiation Bulletin, SDG Knowledge Hub, SDG16, IISD, Failure to Reach SDG 16 Threatens 2030 Agenda: SDG16 Data Initiative Report, https://sdg.iisd.org/news/failure-to-reach-sdg-16-threatens-2030-agenda-sdg16-data-initiative-report/


8 - INDEPENDENT, Edith M.Leaderer, 11 Luglio 2023, UN warns its development goals for 2030 are in trouble and 575 million people will remain very poor, https://www.independent.co.uk/news/ap-antonio-guterres-social-affairs-failure-covid-b2372922.html


8 - byoblu, Arianna Graziato, 20 Giugno 2023, Fallisce l'agenda 2030? Oltre il 50% degli obiettivi ravemente fuori strada #https://www.byoblu.com/2023/06/20/fallisce-lagenda-2030-oltre-il-50-degli-obiettivi-gravemente-fuori-strada/


8 La Nuova Bussola Quotidiana, Anna Bono, Nazioni Unite, Agenda 2030, l'obiettivo fame Zero un fallimento, https://lanuovabq.it/it/agenda-2030-lobiettivo-fame-zero-e-un-fallimento


8 ASVIS, notizie, Tommaso Tautonico, 5 Luglio 2023, SDSN: fuori strada sull'Agenda 2030 ma essuno degli SDGs irragiungibile https://asvis.it/notizie/2-17147/sdsn-fuori-strada-sullagenda-2030-ma-nessuno-degli-sdgs-e-irraggiungibile



9 Il Federalista, Satish Kumar, Anno XXXIV, 1992, Numero 2, pag. 115, L'ONU E IL NUOVO ORDINE MONDIALE, https://www.thefederalist.eu/site/index.php/it/note/53-lonu-e-il-nuovo-ordine-mondiale


9 - eunews, Emanuele Bonini, 112 Giugno 2025, Calvi: un nuovo ordine mondiale si sta formando, non guardare al passato, https://www.eunews.it/2025/06/11/calvino-nuovo-ordine-mondiale/


10 – CORRIERE DELLA SERA, DATAROOM, Editoriale di Milena Gabbanelli, Milena Gabbanelli, Danilo Taino, 20 Gennaio 2025, Usa-Europa: che succede ora? Quali sono i rischi (per tutti) di un’alleanza meno forte, https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/usa-europa-che-succede-ora-quali-sono-i-rischi-per-tutti-di-un-alleanza-meno-forte/ad28af4a-7912-4a7e-b348-4f81a4854xlk.shtml


10 – formiche, politica, Roberto Arditti, 30.4.2025, Von der Leyen, difesa europea e i filo-putiniani. La versione di Arditti, https://formiche.net/2025/04/von-der-leyen-difesa-europea-e-i-filo-putiniani-la-versione-di-arditti/#content


11 - L'Espresso, Cottarelli, 5 Agosto 2023, BRICS CRESCONO. MENTRE IL DECLINO DEI GRANDI DEL MONDO SEMBRA INEVITABILE, https://lespresso.it/c/opinioni/2023/9/19/i-brics-crescono-mentre-il-declino-dei-grandi-del-mondo-sembra-inevitabile/45889


12 FEDER TERZIARIO, FTNews, 30 Giugno 2025, La burocrazia soffoca le pmi: una zavorra da 80 miliardi all'anno, https://www.federterziario.it/2025/06/la-burocrazia-soffoca-le-pmi-una-zavorra-da-80-miliardi-allanno/


12 LA BUSSOLA QUOTIDIANA, Ruben Razzante, 22.05.2025, I MALI D'ITALIA, Burocrazia, quel macigno sulla strada delle imprese, https://lanuovabq.it/it/burocrazia-quel-macigno-sulla-strada-delle-imprese


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