Dal territorio sacra terra ancestrale, alla Terra programmata: l'erosione dei diritti umani e naturali nell'era del transumanesimo territoriale.
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- 8 set
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Autore: Nicola Rosso Borghero - SOBORNOST - 08/09/2025
Il contrasto tra transumanesimo territoriale e il concetto di sobornost è profondo e si radica in visioni del mondo radicalmente opposte riguardo al rapporto tra l'individuo, la comunità e il territorio. Il transumanesimo territoriale si basa su un modello di sviluppo che trasforma il territorio in un ambiente controllato e centralizzato, mentre la sobornost promuove un'idea di comunità e condivisione che rispetta la libertà e i diritti naturali dell'individuo, intrinsecamente legati alla geologia del luogo. Il concetto di sobornost è stato sviluppato dal filosofo e teologo russo Aleksandr Kuliakov, il quale, nel contesto della sua riflessione sulla comunità e la spiritualità, ha enfatizzato l'importanza della comunità e della solidarietà tra gli individui. Kuliakov sosteneva che la vera libertà si realizza attraverso la connessione con gli altri e il rispetto reciproco. Una delle sue citazioni più significative è: "La sobornost è l'armonia della libertà individuale e della comunità, dove ogni persona trova il suo posto e il suo scopo nel contesto del bene comune." Questa affermazione riflette la sua visione di una società in cui le persone collaborano per il bene collettivo, riconoscendo che la vera libertà non può esistere senza un senso di responsabilità verso gli altri. Kuliakov ha anche affermato: "La comunità non è solo un insieme di individui, ma un organismo vivente in cui ogni membro contribuisce al benessere di tutti." Questa idea sottolinea l'importanza della partecipazione attiva e della condivisione delle risorse, elementi fondamentali per la realizzazione della sobornost, un concetto geosofico che si lega al legame tra l'essere umano e la terra che lo ospita. Il transumanesimo territoriale si manifesta attraverso la creazione di smart city, dove la tecnologia e il potere centrale si intrecciano per controllare e gestire gli spazi urbani. Questo approccio tende a piegare il territorio alle esigenze di un sistema che privilegia l'efficienza e il profitto, spesso a scapito dei diritti umani e naturali. Le smart city, pur promettendo innovazione e miglioramento della qualità della vita, possono diventare strumenti di sorveglianza e controllo, riducendo la libertà individuale e la diversità culturale. Il transumanesimo territoriale, con la sua enfasi sulla centralizzazione del potere e sull'uso della tecnologia per gestire gli spazi urbani, può portare a diverse violazioni dei diritti umani e naturali. Queste violazioni si manifestano in vari modi, influenzando profondamente la vita delle persone e la loro relazione con il territorio. Una delle violazioni più evidenti è l'erosione della libertà individuale. Nelle smart city, la sorveglianza tecnologica è spesso implementata per monitorare i cittadini, limitando la loro privacy e libertà di movimento. Le telecamere di sorveglianza, i sistemi di tracciamento e le raccolte di dati personali possono creare un ambiente in cui le persone si sentono costantemente osservate, riducendo la loro capacità di esprimersi liberamente e di partecipare attivamente alla vita pubblica. Il transumanesimo territoriale può anche portare a forme di discriminazione e esclusione sociale. Le politiche di sviluppo urbano spesso favoriscono determinate aree o gruppi sociali, lasciando indietro le comunità più vulnerabili. Questo può tradursi in una mancanza di accesso a servizi essenziali come l'istruzione, la sanità e le opportunità lavorative, creando un divario crescente tra le diverse classi sociali e perpetuando l'ineguaglianza. La violazione del diritto alla casa è un'altra conseguenza diretta delle politiche di sviluppo urbano legate al transumanesimo. La gentrificazione, spesso associata alla creazione di smart city, porta all'aumento dei costi degli affitti e alla dislocazione delle comunità storiche. Le persone vengono costrette a lasciare le loro abitazioni, perdendo non solo un luogo fisico, ma anche il legame con la loro storia e cultura. Il transumanesimo territoriale può anche comportare un sfruttamento intensivo delle risorse naturali. La ricerca di efficienza e profitto porta spesso a pratiche che danneggiano l'ambiente, come l'estrazione eccessiva di risorse, la deforestazione e l'inquinamento. Queste azioni non solo compromettono la salute degli ecosistemi, ma minacciano anche i diritti delle comunità locali che dipendono da queste risorse per la loro sussistenza. Un altro aspetto critico è la negazione del diritto alla partecipazione. Le decisioni riguardanti lo sviluppo urbano e l'uso del territorio sono spesso prese da un'élite ristretta, senza coinvolgere le comunità locali. Questo porta a una mancanza di rappresentanza e a decisioni che non riflettono le reali esigenze e desideri delle persone. La partecipazione attiva è fondamentale per garantire che le politiche siano giuste e inclusive. Infine, il transumanesimo territoriale può avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere delle persone. L'inquinamento atmosferico, il rumore e la congestione del traffico nelle smart city possono contribuire a problemi di salute fisica e mentale. Inoltre, la mancanza di spazi verdi e di accesso a una vita comunitaria sana può portare a un senso di isolamento e stress, compromettendo ulteriormente la qualità della vita. Le persone possono sentirsi alienate in un ambiente che, pur essendo tecnologicamente avanzato, non soddisfa i loro bisogni fondamentali di connessione sociale e benessere psicologico. Oltre ai diritti umani, il transumanesimo territoriale può anche comportare gravi violazioni dei diritti naturali, che sono intrinsecamente legati alla dignità e alla libertà dell'individuo. Questi diritti includono il diritto a un ambiente sano, il diritto alla biodiversità e il diritto a una vita in armonia con la natura. Il diritto a un ambiente sano è spesso compromesso dalle pratiche di sviluppo urbano legate al transumanesimo. L'inquinamento causato da attività industriali e dal traffico nelle smart city non solo danneggia la salute degli individui, ma compromette anche la qualità dell'aria e dell'acqua. Le comunità che vivono in prossimità di aree industriali o di traffico intenso sono particolarmente vulnerabili a malattie respiratorie e altre condizioni di salute legate all'inquinamento. Il diritto alla biodiversità è minacciato dalla trasformazione del territorio in spazi urbanizzati. La costruzione di smart city spesso comporta la distruzione di habitat naturali, portando alla perdita di specie animali e vegetali. Questa perdita non solo impoverisce l'ecosistema, ma riduce anche le risorse naturali di cui le comunità locali dipendono per la loro sussistenza, come cibo e medicinali. Il diritto a una vita in armonia con la natura è fondamentale per il benessere umano. Tuttavia, il transumanesimo territoriale tende a promuovere un modello di vita che è in contrasto con questo principio. La crescente urbanizzazione e l'uso intensivo della tecnologia possono portare a uno stile di vita che ignora il legame profondo tra l'uomo e l'ambiente naturale. Le persone possono perdere la connessione con la terra e le risorse naturali, compromettendo la loro capacità di vivere in modo sostenibile. Da un punto di vista spirituale, il concetto di transumanesimo, con la sua enfasi sul miglioramento artificiale dell'essere umano e sulla sua separazione dalla natura, si pone in netto contrasto con l'essenza stessa del messaggio cristiano e dei valori di Gesù. Il cristianesimo esalta l'importanza della natura umana creata da Dio, che, pur essendo imperfetta, è dotata di un valore intrinseco. L'amore, l'umiltà, la compassione e il servizio agli altri sono valori centrali nel Vangelo, e un sistema che privilegia l'efficienza tecnologica a scapito di questi principi negherebbe la dignità intrinseca dell'uomo e la sua connessione spirituale con il divino. Allo stesso modo, anche la fede musulmana, che considera l'essere umano come un vicario di Dio sulla terra con il dovere di prendersi cura della creazione, si oppone al transumanesimo. L'Islam, infatti, promuove una visione di armonia con l'ambiente naturale e di solidarietà tra gli individui, principi che sono direttamente in contraddizione con l'idea di un futuro basato sul controllo tecnologico e sullo sfruttamento delle risorse. Al contrario, la sobornost si fonda sull'idea che l'uomo nasce libero e ha il diritto di usufruire del territorio in modo equo. Questo concetto implica una condivisione delle risorse e una responsabilità collettiva verso l'ambiente e la comunità. La coscienza del territorio è innata nell'essere umano, che riconosce il valore del suo ambiente e la necessità di preservarlo per le generazioni future. La sobornost promuove una visione in cui le persone collaborano per il bene comune, rispettando i diritti di tutti e garantendo un accesso equo alle risorse. In sintesi, il transumanesimo territoriale presenta numerose violazioni dei diritti umani e naturali, che vanno dall'erosione della libertà individuale alla negazione del diritto alla partecipazione, fino alle violazioni dei diritti naturali come il diritto a un ambiente sano e alla biodiversità. È fondamentale riconoscere e affrontare queste problematiche per garantire un futuro in cui i diritti di tutti siano rispettati e le comunità possano prosperare in un ambiente equo e sostenibile. La sobornost, con la sua enfasi sulla comunità e sulla condivisione, offre un'alternativa necessaria a un modello di sviluppo che rischia di compromettere la dignità e la libertà degli individui. Solo attraverso un approccio che valorizzi la libertà, la partecipazione e la responsabilità collettiva possiamo costruire un futuro in cui il territorio sia un bene comune, accessibile e rispettato da tutti.