Il Paradosso Verde: L'Ecologia tra Nichilismo, Mercificazione e la tutela dei Popoli
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- 2 set
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Aggiornamento: 3 set
Autore: Nicola Rosso Borghero - SOBORNOST - 2025-08-26
L'ecologia e le scienze ambientali, temi centrali nel dibattito contemporaneo, sono spesso presentate come le chiavi per affrontare le sfide del nostro tempo. Tuttavia, è fondamentale interrogarsi sulla loro validità e sulla coerenza delle loro affermazioni, specialmente alla luce delle influenze ideologiche che le permeano. L'idea che l'ecologia possa essere una "falsa scienza totalitaria" emerge dalla preoccupazione per una semplificazione eccessiva delle complesse interazioni tra uomo e natura. Questa visione totalizzante, secondo alcuni, rischia di ridurre discipline come la geologia, la sociologia e le scienze naturali a mere appendici di un discorso egemone. La realtà ambientale, infatti, è intrinsecamente complessa e richiede per una comprensione completa un approccio genuinamente multidisciplinare. In questo quadro, le scienze ambientali sono talvolta accusate di basarsi su costrutti errati e di promuovere narrazioni non sempre supportate da dati empirici. Ne sono un esempio documenti come l'enciclica "Laudato sì" e altre dichiarazioni del Vaticano, che sono stati criticati per aver contribuito a una visione della scienza in cui le evidenze vengono selezionate per avvalorare ideologie preesistenti. Questo approccio rischia di ridurla a un mero strumento di propaganda, piuttosto che a un mezzo per esplorare e comprendere il mondo. è cruciale allontanarsi dall'idea erroneamente diffusa da figure come i cosiddetti "influencer" dell'ecologia, i quali, secondo alcune analisi, mancano di una corretta etica e morale, poichè sono influenzati da logiche che esulano dalla tutela ambientale, trasformando la causa ecologica in un veicolo per questioni personali o ideologici. A tal proposito, alcune correnti filosofiche interpretano il pensiero positivista delle scienze ambientali come un movimento basato su un nichilismo puro, che si oppone alle comunità , alle tradizioni e alla cultura locale dei popoli. Secondo questa prospettiva, l'ambientalismo, inteso come braccio politico di tale visione, utilizzerebbe, insieme al turismo, la scusa della tutela per operare una cancellazione culturale e una omogeneizzazione storica, spesso riscritta per interessi mercantili. In questo contesto, l'ecologia viene talvolta impiegata come strumento per la mercificazione del territorio, fungendo da paravento spesso non scientifico e riduzionista che nasconde interessi di tipo mercantile, amplificati dalla risonanza politica e ideologica. Politiche di questo tipo hanno concrete conseguenze negative per le comunità locali, in quanto portano a un'espulsione di fatto delle popolazioni dai loro territori. Un sintomo e sinonimo di questo sistema, secondo taluni osservatori, sarebbe la promozione dell'ecologia da parte dell'Agenda 2030, che si ritiene sia collegata a una speculazione internazionale sul territorio italiano e dell'arcipelago sardo. In Italia e in Sardegna, ad esempio, l'uso di strumenti legislativi come il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) in combinazione con PUC (Piano Urbanistico Comunale), che sono piani oggi strettamente collegati alla legislazione fortemente influenzata dall'ecologia universitaria, impongono vincoli così stringenti da svalutare la proprietà privata. Questo meccanismo spinge i proprietari a vendere i propri terreni agricoli a un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato, a evidente vantaggio dei grandi investitori. Tale dinamica, pur celando la sua natura dietro a finalità di tutela, rappresenta un metodo per ostacolare a ragion veduta e propva provata la libertà d'uso della proprietà privata agevolando sotto molteplici aspetti la speculazione immobiliare. Questo processo, secondo l'opinione di molti esperti, configurerebbe un sistema ben congegnato. Tali azioni, pur rivolte alla salvaguardia della biodiversità, rischiano di causare ingiustizie sociali e violazioni dei diritti umani. Per tali ragioni, la narrativa ecologica deve essere esaminata con un approccio critico, tenendo sempre in considerazione le sue implicazioni etiche e sociali. E' fondamentale che le scienze ambientali si focalizzino non solo sulla conservazione della natura, ma anche sul benessere delle persone che vivono in simbiosi con essa, gli abitanti originari e diritto storico ed etnografico che vivevano il territorio. Le politiche che ne derivano dovrebbero basarsi su dati scientifici solidi e su un'analisi approfondita, evitando di essere guidate da pressioni politiche o ideologiche che generano soluzioni più simboliche che efficaci. La scienza ecologica deve impegnarsi a fornire un'analisi rigorosa e obiettiva, deve essere collaborativa con le scenze come la geologia, etnografia, e le scienze come l'ingegneria, mantenendo un approccio critico e scettico e evitando la politicizzazione dei suoi adepti. La trasparenza nella ricerca è cruciale per costruire fiducia tra scienziati, politici e cittadini. Solo attraverso un dialogo aperto, una ricerca rigorosa e il rispetto per la pluralità delle discipline, si potranno affrontare le sfide ambientali con serietà e rigore, garantendo un futuro sostenibile e giusto. Una curiosità : fino a trent'anni fa, la parola "ecologia" era usata quasi esclusivamente in riferimento alla gestione dei rifiuti urbani. Sembra un'altra era geologica!