Riflessioni di fine estate, mappe e analisi: inutili veline nella nebbia della guerra
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- 3 set
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Autore: Nicola Rosso Borghero - SOBORNOST - 03/09/2025
La nebbia della guerra non è solo un modo di dire; è la realtà in cui ogni informazione, ogni mappa e ogni analisi si dissolve, diventando poco più che un'eco confusa. Con un conflitto in corso, il valore di ciò che una volta consideravamo strumenti essenziali per la comprensione si sgretola, lasciando il posto a un flusso ininterrotto di disinformazione e controinformazione.
In tempi di pace, la cartografia e la geopolitica sono pilastri della nostra comprensione del mondo. Le mappe ci mostrano confini, territori e movimenti; le analisi geopolitiche ci aiutano a interpretare le dinamiche di potere, le alleanze e le rivalità, le risorse e il loro uso. Ma quando i primi colpi vengono sparati, tutto cambia. La velocità degli eventi sul campo di battaglia, la segretezza delle operazioni militari e la propaganda incessante rendono quasi impossibile tracciare un quadro veritiero.
Le mappe che vediamo sui media sono spesso obsolete nel momento stesso in cui vengono pubblicate. I confini si spostano, le linee del fronte si muovono e le città cambiano di mano in poche ore. Non sono più strumenti di navigazione, ma mere illustrazioni di un passato immediato che non ha più rilevanza. Ogni simbolo su quelle mappe, ogni freccia che indica un'avanzata, può essere una falsità creata per demoralizzare il nemico o per incoraggiare la propria popolazione.
Analogamente, le spiegazioni geopolitiche perdono la loro utilità. Le cause profonde di un conflitto, le strategie a lungo termine e le implicazioni internazionali, vengono oscurate dalle urgenti e spesso brutali realtà del presente. Gli analisti, da un lato e dall'altro, offrono narrazioni che servono solo a sostenere la causa del proprio schieramento. Le loro parole diventano veline, foglietti di propaganda mascherati da approfondimenti, anche se una parte (la più coscienziosa) normalmente racconta in maggior misura la realtà degli eventi.
In questo vortice, non si può più distinguere la verità dalla menzogna. Le notizie diventano un'arma, e l'informazione non è più un mezzo per comprendere, ma un veicolo per confondere. In un'epoca di guerra, la nostra unica certezza è che non c'è certezza. Le mappe e le analisi non servono a orientarci, ma a perderci ancora di più nel caos.